Rilanciare l'Italia facendo cose semplici. Cosa fare e perché farlo
di Angelo Deiana
(Giacovelli Editore)
Angelo Deiana
(Giacovelli Editore)
in libreria dal 30 luglio 2018 ed acquistabile anche on-line
Le riflessioni di Riccardo Alemanno
È sempre un onore oltre che un piacere scrivere la riflessione introduttiva di un libro quando a chiedertelo è un amico, se poi l’amico è Angelo Deiana, con il quale ho condiviso, condivido e condividerò il lungo e tortuoso percorso della modernizzazione del settore professionale e non solo, direi che diventi inevitabile esserne orgogliosi. Pertanto alla sua richiesta non mi restava che rispondergli “obbedisco”, devo dire però, ad onor del vero, che mi ha molto intrigato e stimolato, facendomi dimenticare di cavarmela meglio con la parola che con la scrittura, il titolo della sua ultima fatica “Rilanciare l’Italia facendo cose semplici”, inoltre il pensiero di avere il privilegio di leggere il libro in anteprima ha fatto il resto, facendomi scoprire, pagina dopo pagina, di essere mai come in questa occasione sulla sua stessa lunghezza d’onda, si trattasse dell’euro, delle donne nel modo 4.0 o dell’umanesimo digitale. Angelo Deiana, ha con questo suo libro evidenziato come competenza e visione di ampio respiro dovrebbero essere qualità essenziali per chi appartiene alla classe dirigente, per chi dovrebbe contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica del Paese. Dalla lettura del testo, che dovrebbe essere obbligatoria non solo per la classe dirigente ma per ogni singolo cittadino-contribuente, emerge con forza che, oltre alle qualità suddette, Angelo sfodera una concretezza, non dico inaspettata, ma potente che riesce a rendere semplici concetti spesso complessi e che ancor più spesso appartengono alla sfera della “magnifica teoria”, ma qui si inseriscono nella quotidianità del Paese, fornendo al problema una soluzione. Un leader, uno statista. Leggendo il libro prima si percepisce tutto ciò, poi lo si tocca anche con mano, una visione alta dell’orizzonte socio-economico e dei problemi correlati a cui dare vie d’uscita attraverso soluzioni semplici, la semplicità come risposta alla crisi. Un Angelo Deiana particolarmente ispirato, che dimostra come debba essere l’uomo ad adattarsi al cambiamento, ricordandosi di essere tale, non perdiamo l’umanità altrimenti perderemo la sfida, e allora come scrive l’autore «...una serie concreta di cose da fare piccole, semplici, forse non risolutive, ma utili per iniziare a ricreare quel clima di fiducia nel nostro Paese che possa diventare il nostro, nuovo pensiero felice.», ed aggiungo io, anche pensiero consapevole, perché come sempre più spesso mi capita di ripetere in occasioni pubbliche e private, per un futuro positivo occorre un presente consapevole. Il libro si legge tutto d’un fiato ed alla fine, ci si sente arricchiti ed anche più consapevoli che le soluzioni esistono. Non voglio entrate nel merito dei singoli capitoli, dei singoli punti, sarebbe impossibile, quanto meno per me, ribadire con sapienza e semplicità ciò che scrive Angelo, lo potrei solo ripetere pedissequamente, quindi molto meglio leggiate direttamente l’originale. Concludo con la confessione di un errore che ho fatto durante la lettura del libro. Chi deve scrivere una prefazione o comunque, come nel mio caso, tentare di farlo, non deve mai dare giudizi in itinere sulla lettura e tanto meno comunicarlo all’autore. Bene (o meglio male) io l’ho fatto. Preso da un irrefrenabile impulso, a metà lettura, ho inviato un messaggio ad Angelo su WhatsApp (ah... la tecnologia social) e testualmente scrivevo: «Sono a metà del tuo libro e non potevo trattenermi dal dirti che ne sono rapito». Lui comprensivo e benevolo, mi ha risposto: «Grazie Ric! Speriamo che questa buona impressione rimanga fino alla fine.» È rimasta certo, anzi si è rafforzata. Pertanto, grazie a te Angelo, per questa ulteriore grande lezione. Grazie per averci ricordato che «Volare è bello ma atterrare è tutto».
Con amicizia e stima. Riccardo