Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato

Aumento dell'aliquota contributiva previdenziale per i professionisti privi di cassa autonoma. Lettera di Alemanno (INT) al Presidente Monti ed ai Membri di Governo

Roma
  10-04-2012

Non c'è pace per i professionisti iscritti al Fondo di gestione separata dell'Inps. Per l'ennesima volta un Governo aumenta la già altissima aliquota previdenziale del Fondo di gestione separata dell'Inps, senza fare la necessaria distinzione tra lavoro parasubordinato e lavoro autonomo.

Il Presidente dell'Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e ai Membri di Governo proprio per evidenziare l'impossibilità da parte dei professionisti obbligati al versamento dei contributi nella gestione separata Inps di potere sopportare un ulteriore aumento (attuale aliquota 27%) così come previsto dal DDL Lavoro varato dal Governo (incremento di un punto in percentuale per anno sino a raggiungere il 33% nel 2018).

Si legge nella missiva di Alemanno: " ...E’ importante però evidenziare che a tale Fondo, oltre ai lavoratori parasubordinati, fanno anche riferimento ai sensi della Legge 335/95 i professionisti privi di cassa automa, quali i tributaristi che mi onoro di rappresentare, i quali già da anni applicano, per il versamento dei contributi previdenziali, una percentuale (27%) che in taluni casi è il doppio di quelle delle casse professionali private e comunque la più alta in assoluto nell’ambito del lavoro autonomo, prelievo contributivo che già oggi ha raggiunto livelli pressoché insostenibili..."

Alemanno, che nei prossimi giorni non esclude ulteriori iniziative e chiederà un incontro al Ministro del Lavoro Elsa Fornero, così conclude la sua lettera: " ...In questi anni ho spesso sottolineato, ai vari titolari del Dicastero del Lavoro, la necessità di separare nell’ambito del suddetto Fondo previdenziale i parasubordinati dai professionisti autonomi, riconoscendo che sarebbe stato giusto portare, per il lavoro parasubordinato, la contribuzione in linea con quello subordinato, anche se forse oggi i gravi problemi lavorativi e di reddito del Paese e quindi dei parasubordinati (normalmente soggetti deboli nel rapporto contrattuale) sarebbero ulteriormente aggravati dall’incremento del terzo a loro carico. Ciò detto, Signor Presidente e Sigg. Membri del Governo, nell’ambito della discussione parlamentare, Vi chiedo di escludere i professionisti dall’incremento previsto dal DDL, con il carico contributivo già sopportato in questi anni più di tanti altri abbiamo fatto (e stiamo facendo) la nostra parte di sacrifici..."