In questa situazione obbligatorio condividere la manovra, ma poi interventi mirati su spesa pubblica e su singole problematiche
" Condividere la manovra economica è quasi obbligatorio date le ragioni di urgenza ed inderogabilità di interventi forti e di immediata efficacia." questo il primo commento del Presidente dell' Istituto Nazionale Tributaristi (INT) Riccardo Alemanno dopo avere letto il provvedimento del Consiglio dei Ministri.
" Certamente molte potrebbero essere le correzioni "prosegue Alemanno "ma ciò porterebbe a non raggiungere gli obiettivi come è avvenuto per le tante (troppe) manovre dell'estate e dell'autunno".
Quindi, ferma restando l'attuale manovra di Governo, per l'INT saranno però necessari interventi mirati sulla spesa pubblica e su singole normative, nel settore fiscale ad esempio l' immediata revisione delle norme relative alla comunicazione delle operazioni IVA ovvero il c.d. spesometro.
Alla luce dell'ulteriore abbassamento dell'uso di contante per i pagamenti (da 2.500 a 1.000 euro) è auspicabile la completa revisione della normativa reintroducendo in luogo delle comunicazioni gli elenchi clienti e fornitori contenenti le operazioni anche nei confronti dei privati ( come già previsto da una norma abrogata dal precedente Governo ). Il divieto di uso del contante oltre i 1.000 euro rende perfettamente inutile la comunicazione di operazioni non fatturate superiori a 3.600 euro (già rese inutili ad onor del vero dal precedente abbassamento a 2.500 euro), la tracciabilità di tutti i pagamenti superiori anche per le operazioni fatturate dovrebbe rendere altrettanto inutile la comunicazione delle singole operazioni fatturate superiori ai 3.000 euro. Avrebbe quindi maggior senso, anche ai fini della lotta all'evasione, sapere la totalità delle spese sostenute anche dai privati ed avere per le imprese un primo controllo incrociato automatizzato grazie alla trasmissione telematica dei dati ed in questo caso di tutti gli importi fatturati.
Nei prossimi giorni il Presidente dell'INT invierà una nota al Ministero dell'Economia e delle Finanze proprio su questa problematica " Sarebbe auspicabile che su questa richiesta convergessero anche le altre rappresentanze di associazioni ed ordini professionali, perché oltretutto la comunicazione di singole operazioni, già difficoltosa per gli importi superiori ai 25.000 euro previsti per il 2010, sarebbe ovviamente molto più complessa per gli importi ridotti a 3.000 per il 2011 soprattutto per le aziende non strutturate. Meglio pertanto i "vecchi" elenchi clienti e fornitori che tra l'altro prevedono la comunicazione della totalità degli importi fatturati senza limitazioni di sorta. Gli intermediari fiscali che operano concretamente nel settore, quelli che muovono le carte negli studi, credo che non possano che essere d'accordo ed allora sarebbe auspicabile che tutti commercialisti, tributaristi, consulenti del lavoro, e revisori facessero sentire la loro voce in un solo senso senza strumentalizzazioni per una efficace semplificazione senza volere impedire l'utilizzo di strumenti utili per la giusta lotta all'evasione".