Poca chiarezza e qualche preoccupazione per l'art.24 del D.L. 78/2010
Secondo l'Istituto Nazionale Tributaristi (INT) emergono poca chiarezza e qualche preoccupazione dall'art. 24 del D.L. 78/2010 ( Contrasto al fenomeno delle imprese in perdita "sistematica").
Fermo restando che si è pienamente d'accordo circa un maggiore controllo sui soggetti che " sistematicamente" presentano dichiarazioni con perdite fiscali, avendo però ben chiaro che sistematicamente, come da Zingarelli, significa: 1 avv. seguendo un ordine rigoroso; sempre, puntualmente oppure 2 avv. per partito preso, pare pertanto ingiusto, soprattutto in un periodo di crisi economica, considerare sistematica la perdita per solo più di un esercizio anziché riferirla ad almeno tre esercizi.
Ciò detto questi i punti controversi:
- titolo dell'art.24 si parla perdita sistematica, ma poi nel comma 1 si fa riferimento a solo più di un esercizio e questo contrasta con il significato di sistematico (come già suddetto);
- art.24 comma 1 si parla di imprese e non di società, anche se poi nello stesso comma, si fa riferimento a compensi ad amministratore, soci e ad aumenti di capitale, che evidentemente appartengono al mondo societario mentre a quello generico delle imprese comprende, in larga parte nel nostro Paese, le imprese individuali;
- art. 24 comma 2, sembrerebbe che dai controlli innescati da quanto normato al comma 1 siano esclusi i contribuenti soggetti agli studi di settore e a tutoraggio, in questo caso però i contribuenti soggetti ancora a parametri in quanto gli studi non sono stati ancora predisposti devono ritenersi invece accertabili ai sensi del comma 1?
Così il Presidente dell'INT, Riccardo Alemanno: "Se la stesura che uscirà dall'Aula della Camera sarà la stessa e ciò sarà molto probabile visti i tempi ristretti per la conversione in Legge, ci rivolgeremo al Ministero dell' Economia per un interpretazione autentica dell' art.24 commi 1 e 2, ma ancora una volta la chiarezza non è ritenuta elemento indispensabile per la stesura della norma tributaria. Siamo ovviamente favorevoli ad un maggiore controllo nei confronti di chi in modo sistematico dichiara perdite al fisco, ma in periodo di crisi economica e di consumi come quello dell'ultimo biennio, riferire le perdite a solamente più di un esercizio, quindi a due anni, mi sembra che non tenga conto della predetta crisi e soprattutto non possa essere definita una perdita sistematica."