Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato INT

Le riflessioni di un D.G. a cura di Roberto Vaggi

Roma
  24-11-2021

Cittadinanza e reddito.

Tra l’autunno 2018 e la primavera 2019 ho avuto modo di rappresentare l’Istituto Nazionale Tributaristi in un consesso di studi intitolato “Garante del Contribuente”. Tali incontri, tenuti principalmente a Roma presso la Sala conferenze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, erano stati promossi da un appassionato dirigente di quel Ministero, il professor Orlando Formica. Questo anziano professore, avendo operato a lungo come Direttore di Ufficio Imposte e poi come presidente di Commissioni Tributarie, ben conosceva il disagio vissuto dai contribuenti alle prese con leggi e procedure di uno Stato-Leviatano che necessitava di inderogabili aggiustamenti.
Il professor Formica si prefiggeva di formalizzare una sorta di “cahier de doléans” da presentare al presidente della Repubblica e poi promuoverne un progetto di legge proveniente, per così dire, dal basso, da coloro che operano sul campo delle discipline tributarie. Tale percorso è stato interrotto dalla morte del suo promotore, al quale qui intendo rendere un devoto omaggio.Nel mio primo intervento, tra i temi trattati, ebbi modo di esprimermi anche sulla questione del “reddito di cittadinanza”. Riporto alcuni stralci di quell’intervento.
«Non tutti sanno che l’Italia giunge tra le ultime Nazioni a promuovere esplicitamente tale strumento che ha motivazioni di equità sociale ed ha effetti di volàno economico, mettendo in circolo risorse nelle tasche di chi ne farà immediatamente uso per procurarsi beni di prima necessità, dato il suo presumibile stato di indigenza… Le analisi riferite agli altri Paesi europei che hanno adottato misure simili (quasi tutti i 27 oltre al nostro) portano a considerazioni ottimistiche, a parte quelle di macroeconomia applicate al bilancio finanziario dello Stato, trattandosi di una importante voce passiva… Ogni misura compresa nella Legge di Bilancio può essere apprezzata o criticata secondo l’angolo visuale di ciascun commentatore. Ciò vale specialmente per ogni contributo elargito, oppure per ogni misura defiscalizzante, oppure per ogni spostamento di risorse dall’uno all’altro settore dello scenario economico. Vista dal basso, questa misura merita, a nostro avviso, un giudizio benevolo in attesa che siano le procedure applicative, eventualmente, a mostrarne le criticità. Il nostro auspicio è che, al pari della ruota motrice di una locomotiva a vapore, scontato un iniziale slittamento al momento dell’avvio, produca gli effetti sperati.»
Purtroppo, le “procedure applicative” che citavo con preveggenza si sono rivelate indegne di uno Stato civile, tra palese incapacità organizzativa ed abusi criminali impuniti.
Se ne sta riparlando in questi giorni, perché in sede di presentazione della legge di Bilancio, appare una voce di 9 miliardi di euro per rifinanziare questa misura. Cifra che appare in tutta la sua enormità poiché supera in valore assoluto quella di 8 miliardi di minori entrate fiscali frutto dei modesti interventi preannunciati e da più parti auspicatissimi.
Purtroppo, la mia metafora ferroviaria non ha retto alla prova dei fatti: la ruota azionata dallo stantuffo a vapore continua tuttora a slittare.

Roberto Vaggi Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Tributaristi