Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato Stampa INT

Decreto sostegno, Tributaristi INT: apprezzati gli interventi a sostegno attività produttive pur se limitati ed in ritardo rispetto alle restrizioni, occorrono pertanto ulteriori interventi in aprile. Il Presidente Alemanno: su cartelle bene l’intervento di Draghi che ha ribadito la necessità di modificare il sistema monte, sono anni che noi lo chiediamo.

Roma
  20-03-2021

L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) in merito all’ approvazione del Decreto sostegno, ritiene positivo, anche se limitato e tardivo rispetto alle restrizioni, l’intervento a favore di imprese e professionisti soprattutto in rapporto ai fondi a disposizione ovvero i 32 miliardi di scostamento approvati dal parlamento in gennaio. Bisognerà però attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per valutare in dettaglio le modalità di richiesta ed i limiti che, nonostante l’auspicato abbandono dei codici Ateco come individuazione delle attività, è ancorato alla perdita del 30%, limite previsto dagli aiuti di stato a livello europeo. Un primo sostegno ad imprese e professionisti che necessiterà di un ulteriore intervento ad aprile.

Il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha dichiarato: “ Il Governo ha fatto ciò che era in suo potere in rapporto ai fondi a disposizione, ma occorre ancora un maggiore sforzo, perché le restrizioni imposte dalla pandemia permangono ed è necessario un ulteriore scostamento di bilancio ed un ulteriore intervento in aprile, magari superando il limite degli aiuti di stato. Sul fronte annullamento delle iscrizioni a ruolo, da un lato necessario per sfoltire le sedimentazioni degli importi che non potranno essere riscossi, bene le limitazioni di reddito e di annualità, ma bene soprattutto quanto dichiarato dal Presidente Draghi in merito alla necessità di modificare a monte il sistema della riscossione concausa dell’accumularsi di cartelle nel corso degli anni, ma oltre a questo che chiediamo da anni, è altresì necessario modificare il sistema sanzionatorio, ridurre la pressione fiscale e prevedere una dilazione ultrannuale, altrimenti il rischio è che tale situazione si ripeta inevitabilmente nel prossimo futuro.”