Un emendamento al decreto milleproroghe alla Camera, sulla quarantena dello studio professionale, discrimina i professionisti della Legge 4/2013. Alemanno INT – Confassociazioni: poiché l’esclusione è grave ed incomprensibile mi auguro che in Commissione o in Aula si ponga rimedio.
“Incomprensibile e grave l’esclusione dei professionisti di cui alla Legge 4/2013 dall’emendamento al decreto milleproroghe alla Camera che, giustamente, prevede un termine di sospensione per gli adempimenti degli studi professionali costretti a quarantena da Covid-19” questa la prima reazione del Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) e Vice Presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno. L’intervento al dl milleproroghe infatti limita la sospensione ai soli professionisti iscritti agli ordini professionali. “Abbiamo segnalato la discriminazione per i 400 mila professionisti ingiustamente esclusi, cosa che riteniamo molto grave soprattutto perché riguarda la salute ed una problematica che proprio noi per primi avevamo evidenziato, tanto che al Senato era stato approvato un odg che impegnava il Governo ad intervenire ma garantendo la sospensione degli adempimenti in caso di quarantena da Covid-19 per tutti i professionisti iscritti in ordini, collegi o facenti capo alla L.4/2013, anche al ddl malattia professionisti (al Senato) sono stati presentati emendamenti per ricomprendere i professionisti ex lege 4/2013 esclusi dal testo inziale” precisa Alemanno, che evidenzia “i professionisti ex lege 4/2013, in caso di quarantena, hanno il sacrosanto diritto alla sospensione degli adempimenti che svolgono nell’ambito della propria attività professionale, ad esempio un tributarista che debba presentare documenti all’Agenzia delle entrate per conto di un assistito, un interprete che debba presentare una perizia in tribunale, un informatico che debba attivare un sistema di trasmissione per l’invio di dati obbligatori per legge, un amministratore di condominio che debba presentare documentazione agli enti pubblici, e così via. Ora la soluzione è che in Commissione Bilancio o Affari Costituzionali o in Aula alla Camera si inseriscano anche i professionisti di cui alla Legge n. 4 del 14/01/2013, in G.U. Serie Generale n. 22 del 26/01/2013, solo così si potrà sanare una evidente ingiustizia."