Istituto Nazionale Tributaristi

Il Presidente dell'Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera alla Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per complimentarsi della relazione all’Assemblea Annuale di Confindustria ed in particolare della dura presa di posizione sul tema della riforma delle professioni.
" Ritengo " scrive Alemanno " particolarmente significativo il passaggio sulle professioni, tema già da Lei affrontato lo scorso anno, una problematica che il Governo sta gestendo in modo preoccupante, dando credito unicamente alle richieste corporative di taluni ordini professionali, sostenuti da membri del Governo e del Parlamento che sembrano avere dimenticato che il loro mandato è popolare e non unicamente legato all’ordine professionale al quale il più delle volte essi stessi appartengono. La Sua dura presa di posizione sulle tariffe minime e sui limiti all’accesso alle professioni è di grande importanza, per potere evitare che il settore regredisca di anni, con buona pace della modernizzazione, dei giovani e, in termini di costi, anche dell’utenza. "
Che così conclude: " E’estremamente importante che si ritorni, soprattutto a livello istituzionale, a ragionare sulla riforma delle professioni coinvolgendo tutti coloro che sono interessati dal e al settore, auspicando che il Suo allarme sulle professioni possa fungere da monito al mondo politico, troppo spesso ostaggio di norme e di volontà corporative che mal si conciliano con l’esigenze della Società e con l’evoluzione dei servizi professionali."
Ora si attende che il Governo volti pagina sul tema, dopo che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, respingendo le accuse della Presidente Marcegaglia, ha dichiarato che non c'è nessuna volontà di fare marcia indietro rispetto alle liberalizzazioni anche nelle professioni. Sarà però importante che il Presidente del Consiglio dei Ministri controlli quanto sino ad oggi è stato prodotto dalla Sua maggioranza, proprio sulla riforma delle professioni, che rappresenta non solo una evidente marcia indietro rispetto ad un timido inizio di liberalizzazione, ma una vera e propria inversione di tendenza rispetto alle aspettative di milioni di cittadini.