Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato

Intervento del Presidente nazionale INT sulla riforma delle professioni: "Le prove di dialogo devono essere improntate alla chiarezza ed all'equità"

Roma
  13-07-2009

La notizia di talune prove di dialogo, riportata da Mondo Professionisti on-line nei giorni scorsi, tra Cup e non ben specificate rappresentanze delle Associazioni professionali, dovrebbe fare ben sperare su una possibile concretizzazione della riforma delle professioni. Non è però condivisibile il metodo, ovvero un sistema non trasparente e non chiaro. Se si deve parlare di riconoscimento delle Associazioni e/o delle professioni collegate è bene che se ne parli in modo ufficiale, senza sotterfugi e soprattutto che ne parli, quantomeno per il mondo associativo, chi ne conosce le problematiche.
Oltretutto chi parla di Associazioni e di un loro presunto monopolio o non ne conosce la realtà o è in malafede, comunque in entrambe i casi il risultato è dare una falsa e distorsiva rappresentazione delle libere Associazioni professionali.
Le libere Associazioni sono organizzazioni di rappresentanza e di supporto alle quali il professionista si iscrive volontariamente, il professionista può esercitare e svolgere la propria attività anche al di fuori di esse ( es. il tributarista non è obbligato ad essere iscritto ad una Associazione per svolgere la propria attività) e chi dovesse sostenere il contrario sosterrebbe una cosa falsa.
L’ iscrizione alle Associazioni e nel caso specifico all’INT deve essere considerata un valore aggiunto di quel professionista, il quale si sottopone a regole non obbligatorie al di fuori dell’Associazione di riferimento, quali a titolo esemplificativo: un percorso di studi specifico, l’obbligo di polizza di r.c. professionale, l’aggiornamento continuo obbligatorio, apposite autorizzazioni professionali, formazione ed esperienza tecnico-professionale, ecc. Quindi mal si concilia, con lo spirito ed il ruolo delle Associazioni, sostenere un loro presunto desiderio “monopolistico”, desiderio invece molto evidente, non in tutti, ma in molti ordini professionali.
Ultima annotazione, le sovrapposizioni: falso problema, creato da chi vorrebbe un regime di esclusive, non è possibile parlare di sovrapposizioni quando si tratta di attività libere non soggette a riserva, infatti mai nessuno si è permesso di creare Associazioni di medici, di notai o di altre categorie che svolgono attività riservate e . come evidenzia l’Antitrust, di riserve nelle attività professionali in Italia ne esisterono già troppe ed andrebbero ridotte e non implementate come vorrebbe il fronte monopolista.
L’INT è certamente aperto al dialogo e al confronto, ma solo se seriamente improntato alla chiarezza e all’equità.

Riccardo Alemanno
Presidente nazionale INT
Istituto Nazionale Tributaristi