Istituto Nazionale Tributaristi

Condividi su: FaceBook X (Twitter) LinkedIn

Comunicato stampa INT

Alemanno INT: bene il progetto della necessaria riforma fiscale annunciato dal Sottosegretario al Mef Baretta, ma per noi la priorità resta la semplificazione concreta del sistema.

Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pierpaolo Baretta,
Roma
  14-01-2020

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) Riccardo Alemanno, ha accolto con favore il progetto di riforma fiscale annunciato dal Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pierpaolo Baretta, pur volendo meglio capire cosa comporti la “rimodulazione delle aliquote IVA” ed evidenziando comunque che la priorità, per i Tributaristi dell’INT, resta la sburocratizzazione e semplificazione del sistema fiscale. Alemanno ha dichiarato: “ Prendo atto delle dichiarazioni del Sottosegretario Baretta di cui conosco la serietà e la competenza, ma attendo di poter vedere in concreto cosa si intenda per rimodulazione delle aliquote IVA. Bene la riforma dell’Irpef che attendiamo da decenni, riforma sempre promessa ma mai attuata, che di fatto verrà in parte finanziata con la riduzione di detrazioni e deduzioni, le c.d. tax expenditures che sono oggetto da anni di tentativi di sfoltimento (abbiamo anche partecipato al gruppo di lavoro voluto dall’allora Ministro Tremonti su questa problematica). Pertanto mi auguro che presto si possa avere un confronto tecnico su questi interventi, spero che il tavolo promosso dal Mef tempo fa, sia quanto prima convocato. Sarà la sede in cui evidenziare come parallelamente a quanto annunciato si dovrà attuare la non più rinviabile sburocratizzazione e semplificazione del sistema fiscale, a partire dalle compensazioni dei crediti d’imposta, punendo i contribuenti che ne abusano, ma non vessando quelli corretti, ci sono i sistemi per prevenire gli abusi senza impedire a chi ha un legittimo credito di compensarlo con i debiti erariali o contributivi senza dover attendere mesi o dover pagare un terzo per certificargli quanto legittimamente derivante dalla sua attività.”