Semplificazioni spesometro, benissimo le indicazioni al Governo della Commissione Finanze della Camera. Ma altre preoccupazioni sorgono dalla lettura della bozza della Legge di Bilancio.
Roma
19-10-2017
Si diradano le nebbie sullo spesometro, le indicazioni al Governo della Commissione Finanze della Camera, ribadite dal suo Presidente On. Maurizio Bernardo e dall’On. Giovanni Sanga, circa un profondo intervento sull’obbligo telematico, sono una boccata di ossigeno per studi professionali e contribuenti. L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) plaude all’intervento della Commissione parlamentare, dopo avere accolto positivamente e condiviso, le dichiarazioni sulla problematica del Direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. Il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno, dopo questa svolta positiva sullo spesometro, evidenzia però la preoccupazione derivante dalla lettura della bozza della Legge di Bilancio: «Plaudo alle annunciate semplificazioni sullo spesometro, ma sono estremamente preoccupato per l’ipotesi, inserita nella Legge di Bilancio, di rinvio dell’entrate in vigore dell’IRI prevista per l’anno in corso dalla precedente Legge. Lo spostamento dell’applicazione dell’IRI (al 2018? nelle bozze appare solo un titolo un art. senza numero “Capo III Disposizione in materia di entrate Art. … Rinvio IRI” l’imposta sul reddito d’impresa), il cambiamento delle regole del “gioco” a partita iniziata, anzi quasi conclusa, non possono che creare sconcerto e disappunto tra professionisti e contribuenti. In questi mesi, si è provveduto a fare calcoli, dare consigli, i più ottimisti hanno ricalcolato gli acconti in base a questa nuova modalità di tassazione ed ora? Se effettivamente l’entrata in vigore della sciagurata modifica sarà approvata, tutto da rifare, credibilità da recuperare (dei professionisti e dello Stato) e rischio sanzioni. Spero si tratti solo di un’ipotesi che non troverà spazio nel testo definitivo, comprendo le ragioni di esigenza di copertura dei condivisi interventi a favore dei giovani e delle fasce deboli, la necessità di annullare le clausole di salvaguardia, ma proprio non esistono altre vie? Occorre un confronto preventivo tra chi predispone le norme e le rappresentanze degli intermediari fiscali, forse qualche suggerimento utile ad evitare polemiche e discriminazioni si potrebbe individuare.»
Ma le preoccupazioni sull’introduzione di nuove norme non si limitano a questo, condivise per le finalità dichiarate di lotta all’evasione, ma che devono essere introdotte con grande attenzione e con la consapevolezza della trasformazione epocale che provocheranno, una per tutte l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria tra privati (c.d. B to B).