INT: presentato alla Commissione Europea il parere sul controllo delle consulenze fiscali aggressive
Bruxelles
09-02-2017
L’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ha partecipato alla consultazione pubblica della Commissione Europea sulle consulenze aggressive fornite dai consulenti fiscali (Disincentives for advisors and intermediaries for potentially aggressive tax planning schemes - Intermediaries tax planning). Oltre alle risposte fornite, tramite l’apposito questionario, sono stati presentati pareri circa eventuali rischi ed aggravi derivanti dal controllo preventivo generalizzato dell’attività dei consulenti fiscali.
In sintesi l’INT ha evidenziato che pur essendo assolutamente favorevole ad un controllo su possibili consulenze aggressive fornite da consulenti fiscali, auspica che eventuali obblighi in capo al contribuente e/o all’intermediario, abbiano specifici ambiti che tengano conto delle dimensioni del soggetto committente, della localizzazione e del valore dell’operazione derivante dalla consulenza aggressiva nonché del raggio d’azione ovvero inteso come numero dei paesi membri interessati da quella operazione. Quanto suddetto si rende necessario al fine di evitare che, singoli paesi membri adottino al loro interno regolamenti che, se troppo, generalizzati creerebbero costi e burocratizzazione del lavoro degli intermediari dei contribuenti riducendo di fatto l’efficacia del controllo delle effettive consulenze aggressive.
Quanto presentato alla Commissione Europea sarà anche inoltrato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, assieme ad una nota per le problematiche interne, peraltro tutte già evidenziate nei mesi scorsi, durante il dibattito sulla Legge di Bilancio.
Il Presidente nazionale dell’INT, Riccardo Alemanno, ha precisato: «Abbiamo sottolineato che siamo ovviamente pienamente d’accordo sul contrastare atti e comportamenti che possano creare situazioni di elusione e/o evasione, ma siamo altrettanto convinti che vadano posti dei limiti alle consulenze da controllare. Limiti che a nostro avviso devono tenere conto della localizzazione dei committenti e dei Paesi ove sarà svolta l’attività, l’importo e la natura dell’operazione nonché la natura giuridica dei soggetti imprenditoriali coinvolti. La preoccupazione deriva dal fatto che, gli Stati membri possano poi emanare norme troppo invasive dell’attività dei consulenti fiscali e delle imprese assistite. L’elusione e l’evasione si combattono con norme mirate, la generalizzazione di nuovi obblighi in capo all’impresa ed al consulente fiscale provocherebbe solo la ulteriore burocratizzazione delle attività e questo va assolutamente evitato.»
L’INT auspica che tutti le organizzazioni rappresentative dei consulenti fiscali presentino i propri pareri in merito, perché è chi opera nel settore che deve dare pareri preventivi nella fase di formazione delle norme, siano esse nazionali od europee. Pareri, precisano dall’INT, che devono salvaguardare l’interesse generale e non quello delle singole categorie, come invece spesso accade nel nostro Paese nei tavoli di concertazione.