INT: invito ai rappresentanti del Parlamento e del MEF a trascorrere due giorni all'interno di uno studio tributario.
La semplificazione degli adempimenti tributari è da sempre oggetto di dibattito e di iniziative anche legislative che però pare non abbiamo centrato l'obiettivo. Questo almeno quanto si vive all'interno degli studi degli intermediari fiscali, per tale motivo l'Istituto Nazionale Tributaristi (INT) vuole lanciare un'iniziativa: invitare rappresentanti del Parlamento e del Ministero dell'Economia e delle Finanze a passare due giorni all'interno di uno studio tributario.
L'iniziativa che può sembrare solo provocatoria, ha invece lo scopo di evidenziare il forte disagio che si avverte nell'attività di assistenza fiscale ai contribuenti, le novità che vengono emanate a tamburo battente, i nuovi adempimenti, i nuovi tributi accompagnati da una crisi che continua a perdurare, sta mettendo a dura prova studi e contribuenti, i primi a mediare e cercare di fare comprendere i nuovi obblighi e i secondi disorientati da adempimenti e spesso messi in difficoltà dai crescenti costi diretti ed indiretti della tassazione.
"Siamo il vero front-office del sistema tributario, la professione che ci siamo scelti e che svolgiamo al meglio delle nostre capacità e con grande spirito di servizio si è trasformata da quella di consulenti a quella di compilatori di moduli ed "avvisatori" di scadenze di versamenti, tutto ciò inizia ad essere frustrante e si somma al fatto che cresce la sofferenza degli incassi ad un contemporaneo aumento dei costi di gestione dello studio." dichiara il Presidente dell'INT Riccardo Alemanno, che ribadisce: " Vorremmo anche sfatare pertanto che l'aumento degli adempimenti di fatto favorisce i nostri studi, niente di più falso, ormai ai nostri clienti viene sempre più spesso fatturato un forfait omnicomprensivo che evidentemente non è equivalente al nostro lavoro, se dovessimo calcolare compensi per singoli adempimenti raggiungeremmo livelli non sopportabili per l'utenza, non vogliamo contribuire all'impoverimento dei contribuenti. Detto ciò si rende necessaria una revisione profonda del sistema, ai contribuenti deve essere dato tempo di assimilare le novità che oggi non mettono solo in difficoltà aziende e lavoratori autonomi ma anche semplici cittadini privati, quest'anno la TASI ha superato ogni limite di incomprensione, difficoltà e costi, l'obbligo dell'uso dei sistemi telematici per il versamento di imposte e tributi oltre i mille euro ha creato difficoltà. In questi giorni più volte ho dovuto spiegare e ripetere a contribuenti le nuove modalità e molti mi guardavano quasi increduli soprattutto la fascia di contribuenti diciamo meno abituati all' uso dei sistemi informatici ed al momento sono ancora la maggioranza nel nostro Paese. Certo anche noi siamo per l'innovazione e l'uso delle nuove tecnologie, ma il tutto deve avere altre tempistiche e tenere conto della realtà organizzativa soprattutto delle micro imprese e dei privati, che per adempiere ai propri obblighi rischiano di dovere pagare ulteriori costi aggiuntivi. Per questo inviteremo alcuni rappresentanti del Parlamento e del MEF a trascorrere due giorni all'interno di alcuni uffici, studi di intermediari fiscali che chiedono solo di potere lavorare avendo certezza dei tempi e delle norme. Bisogna avere il coraggio di eliminare adempimenti non sostituirli, so che questa è anche la volontà dell' Esecutivo di Governo e del Parlamento, ma spesso il metodo sembra andare nella direzione opposta. Se i rappresentanti delle suddette istituzioni accetteranno il nostro invito potranno toccare con mano che ciò che diciamo è la pura e semplice fotografia della realtà."
All' INT si è iniziato a contattare i parlamentari e più d'uno si è reso disponibile trovando interessante ed utile l' iniziativa.