Istituto Nazionale Tributaristi

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Comunicato

Alemanno INT: lettera a Renzi sulla TASI " non se ne parla più ma il problema resta".

Roma
  27-05-2014

Sarà perché vive quotidianamente in prima persona il complesso rapporto fisco-contribuente, sarà perché è deciso a non mollare, sarà perche il problema è risolvibile, ma il Presidente dell'Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ritorna a pressare il Governo sulla questione TASI che pur restando un problema pare essere sparita dalle cronache.

Dopo avere scritto , al Ministro del'Economia Padoan ed al Sottosegretario Zanetti, dopo averne parlato con il Vice Ministro Morando, che ne condivide le preoccupazioni, il Presidente dell'INT ha scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Le richieste di Alemanno e le indicazioni vanno dalla proroga generalizzata alla sostituzione dell'acconto TASI, da versare con F24 in autoliquidazione, con l'invio da parte dei comuni di un bollettino contenente il 50% di quanto incassato lo scorso anno per i servizi indivisibili ( tale tassa era inserita nel bollettino Tares 2013) e come ultima richiesta la non sanzionabilità dei versamenti non corrispondenti al dovuto se sanati entro il 16 ottobre.

Nella lettera a Renzi, il Presidente dell'INT, chiede un intervento del Premier, perché la proroga parziale non ha risolto i problemi , ma li ha solo ribaltati sulla platea dei cittadini dei comuni che hanno deliberato sulla TASI entro il 23 maggio.

Alemanno conclude la lettera a Renzi con un accorato appello ed una richiesta di incontro: " Concludo ringraziando dell’attenzione che porrà a questa brutta vicenda della legislazione italiana e, compatibilmente ai Suoi impegni, Le chiedo un incontro per potere direttamente a Lei evidenziare il malessere di chi quotidianamente deve affrontare conto terzi i problemi causati da una burocrazia folle perché, Signor Presidente, fare bene il mestiere di tributarista è un po’ come fare bene politica, ci si mette la faccia e Lei mi insegna che , se ci si mette la faccia, bisogna anche lottare per cambiare le cose che non vanno. Mi scuso per questa conclusione, sicuramente non consona per una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, ma sono certo che Lei ne comprenderà le ragioni."